"Settimana cruciale: Fed e BCE a un bivio tra dazi e tassi d'interesse"
- Nicolò Giammaria

- 29 gen
- Tempo di lettura: 2 min

I mercati finanziari si preparano a una settimana decisiva, con le attese decisioni della Federal Reserve (Fed) e della Banca Centrale Europea (BCE) sui tassi d'interesse, in un contesto complicato dalle minacce di dazi commerciali da parte di Trump.
Federal Reserve (FED)
La Fed è attesa a mantenere i tassi fermi nel range 4,25-4,5%. Gli analisti prevedono un tono prudente da parte del presidente Powell durante la conferenza stampa, evitando di fornire un calendario preciso per futuri tagli.
Attualmente, il mercato stima solo una probabilità del 30% per un possibile taglio a marzo. Gregory Daco, capo economista di EY, sottolinea che la Fed desidera mantenere flessibilità per eventuali aggiustamenti nel corso dell'anno.
Banca Centrale Europea (BCE)
Dalla BCE ci si aspetta un taglio di 25 punti base, portando il tasso di interesse al 2,75%. I trader prevedono ulteriori riduzioni nel 2025, con potenziali tagli fino a 150 punti base se le politiche di Trump dovessero impattare negativamente sull'economia europea.
Salman Ahmed di Fidelity evidenzia che un approccio aggressivo potrebbe essere necessario per mitigare i rischi legati ai dazi.
Impatti sul Mercato
Il divario nelle politiche monetarie tra le due banche centrali si riflette anche nel mercato valutario, dove l'euro potrebbe indebolirsi sotto la parità con il dollaro.
Tim Brooks di Optiver avverte che un annuncio di dazi potrebbe accelerare questo processo.
Gli investitori mostrano una crescente propensione al rischio nei Treasury USA, evidenziata dall'alta posizione lunga netta sul debito americano.
Contesto Economico
La riunione della Fed avviene in un momento delicato, con Powell che dovrà affrontare le critiche di Trump riguardo alla gestione dei tassi d'interesse.
Inoltre, i dati sul PIL dell'Eurozona attesi il giorno stesso della riunione della BCE potrebbero influenzare le decisioni future dell'istituto.
In sintesi, la settimana si preannuncia cruciale per gli investitori, con potenziali ripercussioni significative sui mercati finanziari globali a seconda delle scelte delle due principali banche centrali.



